Presentato il nuovo prototipo per i trattamenti fitosanitari dei vigneti collinari

Ѐ stato presentato una settimana fa, il primo prototipo di impianto fisso per trattare i vigneti in alta collina e che andrebbe a sostituire l’elicottero e l’impiego della lancia a mano, eliminando l’esposizione ai trattamenti degli addetti ai lavori. 

Il prototipo è stato sviluppato nell’ambito del progetto D.E.R.I.V.A. (Difesa Ecosostenibile per la Riduzione dell’Inquinamento nella Viticoltura Avanzata) finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del PSR ed in parte dalla Camera di Commercio di Treviso e portato avanti dall’Università di Padova (Dipartimento DAFNAE e TESAF) in collaborazione con il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e con le aziende “Le Colture” di San Pietro di Feletto e “Villa Maria” a Farra di Soligo.                La presentazione del 27 agosto si è tenuta nell’ambito del Field Day organizzato nei vigneti della cantina Villa Maria a Farra di Soligo.

Il prototipo è il risultato di 2 anni di sperimentazione e l’intero progetto, favorisce il rispetto della Direttiva 128 sull’uso sostenibile dei Prodotti Fitosanitari che vieta l’irrorazione aerea salvo casi di emergenza fitosanitaria, di inattuabilità di pratiche ordinarie oppure in casi dove l’irrorazione aerea presenta evidenti vantaggi in termini di riduzione dell’impatto sulla salute umana o sull’ambiente. Inoltre è emerso che l’impianto, così come è stato concepito, consente di lavorare con volumi d’acqua del tutto compatibili con quelli distribuiti con le lance azionate manualmente. Un altro aspetto importante è quello di poter intervenire anche in condizioni di terreno impraticabile, in quanto è sufficiente che la vegetazione sia asciutta, caratteristica molto ricercata ed efficace durante le stagioni piovose.

Analizzando le fasi del progetto, si osserva che il prototipo è stato allestito in un appezzamento in collina di 1000 m2 occupato da 6 filari. La progettazione ha tenuto conto della necessità di trattare sia la chioma, sia soprattutto i grappoli, per questo motivo sono state allestite linee separate. Il volume distribuito doveva essere confrontabile con quelli tipici della lancia a mano e si è affrontato il problema del lavaggio delle linee a fine trattamento per svuotare l’impianto dalla miscela fitoiatrica e prevenire l’intasamento degli ugelli, risolto tramite l’uso dell’aria compressa. Per la copertura della chioma dall’alto sono stati usati ugelli tipo microsprinkler, mentre per il trattamento dei grappoli dal basso sono stati installati, su una linea per ciascun filare, montata a circa 40 cm dal terreno, ugelli a cono diretti verso l’alto. L’impianto è alimentato mediante una motopompa; l’acqua è immagazzinata in un serbatoio interrato da 3000 litri, mentre la miscela fitoiatrica viene preparata in un serbatoio esterno da 300 litri, dal quale viene immessa nell’impianto. Lo svuotamento a fine trattamento avviene, come accennato, mediante un compressore azionato tramite p.d.p.

Il progetto è stato presentato dal Prof. Giuseppe Zanin del Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali, Ambiente (DAFNAE) Università degli Studi di Padova. La prova pratica in campo del impianto fisso per la difesa fitoiatrica del vigneto è stata condotta invece dal dott. Cristiano Baldoin del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TeSAF) Università degli Studi di Padova. Ai collaboratori del Prof. Roberto Causin, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TeSAF) e del Prof. Carlo Duso, Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali, Ambiente (DAFNAE) Università degli Studi di Padova è stato assegnato invece il compito di evidenziare le problematiche emerse nella difesa fitosanitaria.

Vi riportiamo il link da raggiungere per vedere in funzione il prototipo:

www.youtube.com/watch?v=meeSfYcnAyI

03-09-2014

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